Letture 2012 | |
Insieme ma soli |
Le nuove tecnologie alla base della comunicazione digitale contemporanea ci fanno credere di essere meno isolati perché sempre connessi. Si tratta però dell’illusione di una reale intimità: i nostri profili online esistono in funzione del numero dei contatti, oggetti inanimati e intercambiabili che acuiscono il senso di solitudine. Allo stesso tempo si sta completando il ventaglio dei rapporti possibili con i robot, dall’ipotesi di affidar loro i propri figli a quella di farne dei veri e propri partner. Questo è il paradosso indagato da Sherry Turkle: mentre gli amici in rete sono in realtà presenze prive di sostanza, molti desiderano, talvolta disperatamente, attribuire emozioni umane ai robot. Insieme ma soli è una storia di dissociazione emotiva ma anche di speranza, perché anche dove la saturazione digitale è maggiore, molti, soprattutto fra i giovani, si interrogano su cosa sia davvero il rapporto umano, e chiedono un ritorno a forme più naturali di dialogo. Alla fine Facebook, il BlackBerry e l’iPhone ci spingono a ricordare chi siamo veramente: esseri umani con scopi umani.
Sherry Turkle, psicologa laureata ad Harvard, è stata definita l”antropologa del cyberspazio”. Attualmente insegna sociologia della scienza al MIT di Boston. Ha all’attivo un elenco sterminato di pubblicazioni scientifiche, alcuni best seller e molte conferenze e apparizioni televisive. Dopo Il secondo io (Frassinelli, 1985) e La vita sullo schermo (Apogeo, 1997), Insieme ma soli chiude la “trilogia computazionale”, l’analisi condotta da Sherry Turkle sugli effetti psicologici che le tecnologie informatiche hanno sull’individuo. |